Smartphone e vista nei bambini: quando la fatica visiva può sembrare strabismo

Negli ultimi anni, sempre più genitori si rivolgono a specialisti della visione per un sintomo che può spaventare: l’occhio del bambino che “sfugge”, difficoltà a mantenere la concentrazione nella lettura, visione doppia improvvisa o frequenti mal di testa.

In apparenza può sembrare uno strabismo vero e proprio, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un scompenso funzionale del sistema visivo. E, soprattutto, è reversibile con il giusto approccio.


Un uso eccessivo dello smartphone può influenzare la visione?

La risposta è . L’uso prolungato di dispositivi digitali come smartphone e tablet, specialmente in posizione ravvicinata e per molte ore al giorno, può portare a sovraccaricare il sistema visivo, in particolare nei bambini e nei ragazzi in età scolare.

Quando si legge o si guarda un video da vicino, gli occhi devono:

  • Accomodare: mettere a fuoco da vicino
  • Convergere: ruotare leggermente verso l’interno
  • Fondere: ovvero unire due immagini in una sola, grazie alla coordinazione cerebrale

Se questo sistema non è efficiente o già in equilibrio precario (ad esempio con una esoforia latente o scarsa capacità di fusione), l’eccessivo carico visivo può causare una vera rottura di compenso. Il risultato? Un occhio che si sposta, una visione confusa o doppia, e una generale difficoltà a gestire il compito visivo.


Strabismo o scompenso visivo?

È importante chiarire: non si tratta sempre di strabismo vero, cioè una deviazione stabile e strutturale degli assi oculari.
Spesso si parla invece di:

  • Scompenso funzionale del sistema binoculare
  • Insufficienza di convergenza
  • Fatica visiva da stress accomodativo
  • Instabilità forica, cioè difficoltà a mantenere la posizione allineata degli occhi

Queste condizioni sono funzionali, non patologiche, e con una corretta valutazione possono essere trattate in modo efficace.


Cosa si può fare?

Il primo passo è una valutazione optometrica funzionale, che va oltre la semplice misurazione della vista (visus) e comprende:

  • Analisi della risposta accomodativa
  • Studio delle forie (eso o exo) e delle riserve fusionali
  • Test di convergenza e coordinazione oculomotoria
  • Valutazione del comportamento visivo durante la lettura o lo studio

Se emerge uno scompenso, è possibile intervenire con:

  • Rieducazione visiva personalizzata, tramite esercizi specifici
  • Occhiali funzionali, anche con prismi o lenti di rilassamento
  • Consigli ambientali e posturali per migliorare l’ergonomia dello studio

Visione e cervello: un sistema integrato

Nel modello optometrico comportamentale, la visione non è solo una questione di “occhi”, ma di integrazione tra sistema nervoso, postura, attenzione e percezione.

Ecco perché il trattamento non si limita al sintomo (l’occhio che sfugge), ma punta a riequilibrare la funzione visiva nel suo insieme, migliorando anche la qualità della vita scolastica, l’autostima e la serenità del bambino.


Quando rivolgersi a uno specialista?

Se tuo figlio:

  • Chiude spesso un occhio durante la lettura
  • Si stanca facilmente dopo pochi minuti di studio
  • Dice di vedere doppio o sfocato da vicino
  • Ha mal di testa ricorrenti legati alla scuola
  • Mostra una lieve deviazione oculare occasionale

… potrebbe avere una disfunzione visiva funzionale, e non uno strabismo strutturale. In questi casi, la prevenzione e la valutazione precoce fanno davvero la differenza.


L’esperienza al servizio della visione

Nel mio lavoro come Optometrista Comportamentale, ogni valutazione è pensata per capire come il bambino usa la vista nella vita reale, a scuola, nello sport, nelle relazioni.
Attraverso strumenti moderni, test dinamici e protocolli mirati, accompagno i piccoli esaminati (e le loro famiglie) in un percorso di recupero funzionale che riporta equilibrio, comfort visivo e sicurezza.


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